Il 7 aprile il mondo ha celebrato il World Health Day, una giornata internazionale dedicata alla tutela della salute. In quell’occasione, la Guida Suprema iraniana ha pubblicato un tweet in cui, tra i problemi per la salute nel mondo, non ha incluso solo la droga e la fame, ma anche la “promiscuità” e la propaganda psicologica.
Ora, tralasciamo la questione della propaganda psicologica, parte della paranoia mentale del regime iraniano. Vogliamo però concentrarci sulla denuncia da parte di Khamenei della “promiscuità’”. Tradotto dal linguaggio del leader iraniano a quello della gente comune, promiscuità vuol dire rapporti tra persone non sposate e soprattutto rapporti omosessuali.
Le parole di Khamenei, quindi, sono un’occasione per ricordare l’ipocrisia del regime iraniano. Un regime che arresta i giovani che si tengono per mano senza un anello al dito, che manda gli sgherri di Hezbollah a bruciare con l’acido i volti delle donne mal velate e che impicca gli omosessuali come nemici di Dio.
Allo stesso tempo, però, un regime che permette la prostituzione per mezzo dei cosiddetti “matrimoni temporanei” – matrimoni che possono durare anche un’ora e che permettono magari ai Mullah di portarsi a letto delle bambine, considerando che nella Repubblica Islamica il matrimonio per le “ragazze” è legalizzato dai 12 anni (ma spesso anche dai 9). Un regime che mette un cappio al collo agli omosessuali, ma che si offre di pagare parte dell’operazione per chi vuole affrontare un cambio del sesso. Salvo poi mettere ai margini chi effettua tale operazione, dandogli quindi come solo “sbocco sociale” quello della prostituzione…
Il prossimo 12 aprile il Primo Ministro Matteo Renzi si recherà in Iran, un viaggio importante, particolarmente per le relazioni economiche tra Roma e Teheran. Una occasione preziosa, però, anche per ricordare al regime iraniano il valore dei diritti umani e l’importanza del loro rispetto. Al Premier Renzi, l’onere e l’onore di far si che se l’Italia sarà la porta d’ingresso dell’Iran verso l’Europa, lo sarà a chiare condizioni, in primis a condizione del rispetto della dignità del popolo iraniano!