Sono molto importanti le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla vigilia dell’8° Giornata internazionale contro l’Omofobia. Concordiamo con lui che soprattutto nell’ambito familiare e della scuola sono da ampliare azioni culturali e sociali affinché nessun giovane omosessuale sia oggetto di discriminazioni e umiliazioni. Allo stesso tempo servono le leggi, prime fra tutte quelle che riconoscono diritti alle persone gay e lesbiche, strumento concreto per sconfiggere l’esclusione sociale in cui sono per ora condannati milioni di cittadini. In questo senso chiediamo ancora una volta al governo Renzi, che fine abbiano fatto le deleghe sulle Pari Opportunità e Diritti, ancora non attribuite, in mancanza delle quali tutta l’attività rispetto al lavoro svolto dai precedenti governi è nei fatti paralizzato. Non di meno ci chiediamo, a fronte di roboanti impegni passati, quale sia la volontà politica dell’attuale esecutivo e maggioranza nell’approvare definitivamente una buona legge sull’omofobia e un provvedimento per il riconoscimento giuridico paritario delle coppie omosessuali e dell’omogenitorialità. Il 17 maggio non è una celebrazione per alimentare il vittimismo e la compassione, ma una giornata per fare il punto della situazione, e per ora in Italia siamo all’anno zero.