Premessa: rispettare le differenze
Libertà, uguaglianza, equità, diversità, solidarietà, fratellanza e sorellanza, sono i valori fondanti di Equality Italia che si adopera perché il rispetto e il riconoscimento delle differenze siano alla base della comune convivenza.
Muoviamo i passi dall’assunto fondativo di Equality per costruire un manifesto-appello, un documento aperto alla riflessione e al contributo di chi ha a cuore il livello di civiltà a Roma e nel Lazio.
Promuovere i diritti civili di un territorio significa adottare misure e interventi idonei al rispetto delle differenze, motore di una crescita costante, equa e giusta, compito e responsabilità della Politica che favorisca il benessere e lo sviluppo di una società dinamica.
La mancata gestione, o addirittura la negazione, dell’esistenza di fenomeni discriminatori o discriminanti, costituisce una responsabilità grave che avrà effetti negativi sui cittadini e sulle cittadine di oggi e delle future generazioni.
Modalità: co-costruire una riflessione
Il manifesto pubblico di Equality Roma e Lazio sui diritti civili vuole essere una piattaforma aperta con chi desidera approfondire i temi e decida di contribuire alla formulazione di proposte immediate di riforma e di innovazione, specifiche per Roma e per il Lazio.
La nostra riflessione avviene in un momento politico particolare condizionato dalla crisi economica, ma animato da un cambiamento di prospettive nei rapporti tra Amministrazione locale e cittadini.
Nel Manifesto sono indicate questioni che appaiono rilevanti e alcune prime soluzioni – obiettivo come ambito di impegno sociale per i policy maker.
Ogni contributo e ogni indicazione operativa (roma@equalityitalia.it) saranno tenuti in considerazione.
MANIFESTO – APPELLO
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MINORANZE E SOCIETA’
Le differenze impattano sulla società e sull’organizzazione democratica, sui suoi fondamenti, sulla rappresentanza politico-sociale, sui diritti civili, sulle regole della cittadinanza
La giustizia sociale sia il cardine di ogni politica e di ogni intervento per la Città, tutte le ricadute che ogni iniziativa possa avere sulle differenze. Le progettualità edilizie, urbanistiche, e sociali tengano conto dei principi di inclusione e mescolanza di ceti sociali, come strumento di coesione del tessuto comunitario e di prevenzione dal c.d. “rischio banlieu”. La libertà di culto, prevista dalla Costituzione, venga applicata rivedendo tempi di lavoro e di vita e conciliandoli con le esigenze dei calendari religiosi.
I “diritti comunitari” non si possono identificare con i “diritti individuali” di minoranze o di comunità piccole, ma come i fondamenti della vita delle persone e dello sviluppo delle città
Il Piano europeo di contrasto alle discriminazioni di genere, di orientamento sessuale, di etnia, di religione, di età, di portatori di diversa abilità, deve essere adottato a livello regionale. Le persone LGBT siano riconosciute non in quanto minoranza sessuale, ma come parte integrante e rispettabile della società, senza subire menomazioni nell’accesso al mercato del lavoro, nella locazione di immobili, nell’affermazione dei propri diritti, nell’adozione di minori. Venga istituito un registro della volontà biologica che consenta di scegliere liberamente le terapie alle quali essere sottoposti e quindi l’autodeterminazione della cura. Ogni municipalità abbia un registro locale delle “unioni civili” che garantisca diritti e dignità a tutte quelle coppie di persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, non sposati né legati da vincoli (parentela, affinità, adozione, tutela), appartenenti a qualsiasi nazionalità ma residenti, coabitanti e iscritti nello stesso stato di famiglia.
La scarsa rappresentanza politica delle donne, la questione delle discriminazioni di genere, la violenza fisica, l’uso della immagine femminile, impongono serie riflessioni e la necessità di far crescere i diritti civili nel nostro Paese
Tutte le politiche sociali ed economiche garantiscano la parità tra donne e uomini. Gli ostacoli per la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro vengano rimossi con iniziative e interventi che sostengano il lavoro di cura, la maternità, l’accesso alle carriere, l’impiego in settori qualificati.
La categoria delle “minoranze storiche” di natura linguistica risulta non esaustiva in una società democratica e pluralista che si pone l’obiettivo di creare coesione sociale tra generazioni, nazionalità, religioni, specificità culturali, ideologie, orientamenti
La legge riconosca e difenda anche le popolazioni Rom come “minoranza etnico-linguistica”.
Il processo di federalizzazione della Repubblica e il nuovo ruolo degli enti locali necessitano di attenzione a tutto ciò che sia “multi-identitario” e alla nuova identità culturale locale, non formata solo da cittadini autoctoni
La rete di gruppi e comunità di stranieri e straniere e di altre minoranze residenti nei territori, diventi l’ambito di crescita culturale e civica per tutti i cittadini e tutte le cittadine.Il voto amministrativo alle cittadine e ai cittadini stranieri residenti sia garantito come condizione per renderli cittadini attivi.
CITTADINANZA E IMMIGRAZIONE
La normativa in materia di soggiorno degli stranieri, prevede percorsi strutturati per i richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria (rifugiati), mentre lascia all’iniziativa locale l’assistenza ai migranti economici e alle vittime di tratta e grave sfruttamento
Le politiche dell’accoglienza per le popolazioni straniere siano incentrate su servizi ispirati al multiculturalismo, alla comprensione delle diversità e che possano garantire percorsi individuali di assistenza e di inserimento socio-occupazionale per tutti e tutte.
La legge prevede che i ragazzi e le ragazze appena maggiorenni, anche se nati in Italia, si trovano a dover richiedere un permesso di soggiorno per garantire la propria permanenza sul territorio dove sono cresciuti, hanno ricevuto un’istruzione, svolgono attività economiche e hanno rapporti umani e sociali
La cittadinanza italiana venga estesa a ogni minore nato e vissuto in Italia. Un percorso di assistenza individuale deve essere progettato per ogni ragazza e ragazzo straniero non accompagnato presente in Città.
DISABILITA’
Gli stereotipi sulla disabilità mettono in discussione la libertà di espressione e di riunione, il diritto all’istruzione, il diritto alla tutela della salute, il diritto di mobilità, e il diritto al lavoro non solo delle persone con difficoltà
Vengano promosse condizioni favorevoli per garantire agli individui di costruirsi percorsi di autonomia senza che il loro passato e le loro appartenenze iniziali siano di ostacolo. Si superi la situazione per cui le persone con disabilità tendono a farsi rappresentare quasi esclusivamente da altre persone disabili o dai loro familiari per la lotta ed il riconoscimento dei propri diritti.
DISAGIO MENTALE
I dati statistici confermano che il disagio mentale sia maggiormente presente nei piccoli centri, dove atteggiamenti collettivi di paura e rifiuto nei confronti delle persone affette da disturbi mentali, scaturiscano in pregiudizi
Appare necessario che siano attuate forme di prevenzione attraverso l’educazione alla salute mentale, al fine di interpretare, per tempo, i segnali di disturbo psichico.
DETENZIONE
Il c.d. “Piano Carceri” sembra ignorare le complesse cause delle condizioni di detenzione, caratterizzate dall’esclusione sociale delle minoranze nella loro più vasta accezione (socioeconomiche, etniche, di orientamento sessuale, …)
La situazione delle carceri presenti sul territorio venga monitorata allo scopo di garantire il rispetto dei diritti umani minimi troppo spesso violati all’interno di tali strutture. Gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna ricevano risorse per essere messi nelle condizioni di poter garantire le misure alternative alla detenzione, come strumento di re-inserimento sociale.
SIEROPOSITIVITA’
Da diversi decenni, la disinformazione ha portato a credere che il virus dell’HIV colpisca solamente gli omosessuali, ma l’infezione colpisce tutti
Campagne di comunicazione siano progettate per garantire che le persone affette da AIDS e le persone sieropositive non subiscano lo stigma sul posto di lavoro, nella società, nell’accesso all’assistenza sanitaria, nella tutela della loro privacy.
LAVORO E OCCUPAZIONE
Alcuni settori lavorativi risultano essere maggiormente “accoglienti” per le persone LGBT, come il settore artistico, sportivo, ricreativo e della moda, seguito da quello dei servizi alla persona e da quello dell’informazione e della comunicazione; all’opposto della scala si situa la difesa, la scuola e l’industria
Nei luoghi di lavoro siano offerte occasioni in-formative ai datori di lavoro e ai lavoratori e alle lavoratrici sui temi del mobbing, dell’esclusione, della discriminazione.
Una misura di reddito/salario minimo di cittadinanza, finanziabile con la fiscalità generale e affiancata da percorsi di attivazione, sia progettata tenendo conto del carico di famiglia, ed erogata sulla base del giusto compenso nella fase recessiva della propria carriera lavorativa. Scelte e politiche di lotta contro fenomeni mafiosi, e per l’emersione del lavoro nero, siano realizzate su tutto il territorio regionale.
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Per aderire all’appello-manifesto compila il box sottostante:
7 paola magionesi Gen 02, 2014 6 Sonia Sirizzotti Gen 02, 2014 5 stefano aragona Voglio un percorso chiaro, con responsabilità di una persona con nome e cognome, delle pratiche socio-sanitarie, ad es. per le RSA è pazzaesco Gen 02, 2014 4 Paolo LOFFREDI Gen 10, 2013 3 stefano di pietro Dic 07, 2012 2 Anna Mazzone Dic 07, 2012 1 Fabio Guastella grazie per tutto quello che fate Dic 07, 2012
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