Quale effetto ha la povertà sul romanzo? Quali sono le condizioni necessarie alla creazione di un’opera d’arte?”
Virginia Woolf, Inghilterra, 1928
Il mio paese ha paura della libertà delle donne. Il mio paese ha paura di me.
“TUA” succede quando la voce tracima fuori, incontenibile. Si riversa in scena dalla Vita dei nostri giorni. Prende forma da desideri cantati e danzati, da racconti di donne e di uomini, da riflessioni storiche e grandi auspici.
E gli uomini dovrebbero stare con noi, perché è una cosa che li riguarda, perché la loro emancipazione dipende dalla nostra emancipazione: in questo, come in altri fatti della vita, siamo indissolubilmente legati gli uni agli altri.
“TUA” è generata dal Corpo, luogo di ogni violenza. Un corpo che sa generare, che sa essere strumento per l’umanità, custode della vita. E’ il Corpo della donna il termometro del nostro livello di parità: un corpo liberato, che incarni l’altro e non solo il desiderio sessuale maschile.
Corpo ostentato, fiero e vulnerabile, messo al centro di un’ indagine intima, dolorosa, ironica. E irrimandabile.
VENERDI’ 21 FEBBRAIO ORE 21.30 CENTRO ARTISTICO IL GRATTACIELO
VIA DEL PLATANO 6 LIVORNO
INFO: acdanzarte@libero.it