ROMA, 12 GIU – “Il termine gay ha un valore politico ben preciso: si tratta degli omosessuali che hanno fatto un percorso personale e che vivono alla luce del sole e felici il proprio orientamento sessuale. Parlare di lobby gay in Vaticano e’, quindi, una assurdita’ perche’ tra quelle mura e piu’ diffusamente dentro la chiesa cattolica non e’ possibile vivere la propria condizione omosessuale liberamente”: e’ l’opinione del presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso. “Tutto questo continuo riferirsi a una supposta potente lobby gay in Vaticano, cosi’ come anche questa mattina si legge su tutti i giornali con roboanti titoloni – prosegue – tende a confondere realta’ lontanissime e in conflitto fra loro. I gay contestano politicamente e culturalmente la repressione dell’ omosessualita’ da parte dei vertici cattolici, e sanno bene che le consorterie omosessuali all’interno della gerarchia esistono da secoli e spesso utilizzano il ricatto sessuale come strumento di controllo e sottomissione nei confronti di altri omosessuali di grado inferiore”. “Da cattolico gay comprendo benissimo che vi sia il tentativo di accreditare che la Chiesa sia stata invasa da orde di gay che vogliono corrompere e distruggere la sua santita’, la verita’ e’ che l’organizzazione verticistica e unisessuale favorisce il nascondimento, l’ipocrisia, l’estensione di reti segrete operanti solamente per il mantenimento e consolidamento di posizioni di potere. L’omosessualita’ in Vaticano e’ usata come elemento strumentale per rafforzare influenze personali e collettive, per danneggiarne altre, per costruire dossier contro possibili competitor. Niente di nuovo Oltre il Tevere” conclude Mancuso. (ANSA).