Ancora una volta il Parlamento Europeo, con una Risoluzione votata oggi a stragrande maggioranza, invita i paesi dell’UE a legiferare in materia di norme contro l’omofobia e la transfobia, a garantire l’accesso a istituti giuridici quali le unioni civili o il matrimonio, a riconoscere i contratti stipulati in altri Stati. Insomma, il Parlamento Europeo entra nel vivo delle questioni concrete che sono necessarie per cambiare la vita di milioni di cittadini del vecchio continente, che per la gran parte possono in varie forme già usufruire di alcune risposte, ma in stati come l’Italia sono per ora considerati fantasmi sociali. Il Parlamento Europeo ha inoltre stigmatizzato ciò che sta avvenendo in alcuni Paesi europei dell’Est fuori dall’Unione, in particolare in Russia, Ucraina Lituania, Lettonia, Ungheria e Moldova dove con leggi discriminatorie e violente si stanno incarcerando e multando persone che si battano per il riconoscimento dei diritti umani delle persone gay. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’unica cosa che si può ripetutamente ribadire è che sarebbe finalmente l’ora di passare dalle troppe parole ai fatti.
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia