In queste ore sto analizzando deputato per deputato il comportamento tenuto ieri da parte dei vari gruppi parlamentari sulle pregiudiziali di costituzionalità. Emerge con chiarezza che i gruppi del PD e dell’IdV hanno votato all’unanimità contro le pregiudiziali, che FLI ha avuto tre defezioni, che il cosiddetto gruppo dei “responsabili” ha votato compattamente a favore delle pregiudiziali, così come l’UdC con l’unica eccezione della deputata Formisano. Che la Lega graniticamente si pronunciasse contro la legge sull’omotransfobia non era difficile supporlo, è invece stupefacente rilevare tra il gruppo del PdL, che nella sostanza ha votato sì all’omofobia per il 90 per cento dei suoi appartenenti, che alcuni suoi esponenti, che hanno più volte espresso la loro volontà di aprire un dialogo, addirittura di sostenere la legge abbiano votato sì. Tra questi enorme impressione suscita il voto di Margherita Boniver, ex socialista e da sempre vicina alle battaglie di libertà, così come non può esser taciuto che il ministro Frattini ha tradito le sue affermazioni dei giorni scorsi, tese a far approvare la legge. E se la maggior parte del governo era in missione, emblematico è il voto di Giorgia Meloni, che evidentemente da ministro dei giovani, ritiene nei fatti compatibili la violenza omofobica e il bullismo dilagante. In ultimo, speriamo di non dover più ascoltare da questi esponenti politici sgradite parole di solidarietà quando accadono episodi di omotransfobia, soprattutto da parte di Alessandra Mussolini, che come sempre non riesce a tenere ferma una posizione politica più di un giorno. L’elenco dei parlamentari della destra che con il voto a favore o con il pilatesco voto di astensione hanno preso in giro ancora una volta le persone LGBT, sarebbe molto lungo: da oggi comunque il quadro è più chiaro e ogni residua ipocrisia è stata spazzata via.
Aurelio Mancuso – Presidente Equality Italia