Non bisogna avere fretta, né utilizzare il Registro comunale delle coppie di fatto come un simbolo ideologico, per questo fa bene Pier Francesco Majorino assessore al Comune di Milano a perseguire un percorso di conoscenza e di condivisione con le istituzioni comunali che l’hanno già approvato e con il mondo associativo che conosce bene la realtà sociale della città. Studiare, programmare, ascoltare non è perdere tempo, invece è un metodo serio che permetterà a Milano di dotarsi di uno strumento non solamente simbolico, ma effettivamente utile a superare alcune discriminazioni cui sono soggette le coppie etero e omosessuali non sposate. Per risolvere invece la sostanza delle disparità di diritti e di doveri tra coppie sposate e coppie di fatto è necessaria una riforma civile, che comprenda differenti provvedimenti legislativi, affinché il nostro Paese sia finalmente europeo. Da Milano può ripartire un grande movimento di amministrazioni, associazioni, cittadini, a sostegno di un cambiamento concreto atteso da milioni di coppie italiane.
Aurelio Mancuso e Rosaria Iardino – Equality Italia