Roma, venerdì 2 dicembre 2011. Oggi su sul Corriere della Sera, a firma Maria Teresa Meli, è stato pubblicato un articolo dal titolo “La Rai nel giorno dell’Aids: non dite profilattico” in cui è riportato che una funzionaria Rai ha inviato a tutte le strutture del servizio pubblico questa email “Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto”.
Chiediamo di conoscere immediatamente dal Ministro Balduzzi se e in che forma siano state inviate alla Rai questo tipo d’indicazioni, chiediamo al Presidente della Rai e al Consiglio d’Amministrazione di dare conto ai cittadini italiani di una disposizione, che se confermata, lede i fondamentali diritti di avere dalla Tv di Stato un’informazione completa, obiettiva, basata sulle determinazioni scientifiche. Non è ammissibile che il ministero della Salute possa aver sollecitato una posizione del genere e, ancor più grave, che sia stato sollecitato un orientamento del genere all’interno della televisione pubblica. Se governo tecnico significa che i singoli ministri possono portare avanti i propri convincimenti religiosi, che sono avulsi dalle indicazioni delle istituzioni internazionali, allora bisogna che anche il presidente del Consiglio spieghi con trasparenza come il suo governo intende impegnarsi sulla prevenzione all’HIV e su altri temi legati alla salute.
Insieme con altre associazioni, proprio ieri davanti a Montecitorio abbiamo issato un mega condom per riportare all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica il fatto che in Italia si è colpevolmente abbassata la guardia di attenzione, che i giovani non conoscono l’Aids, che la parola preservativo è censurata nelle flebili e inutili campagne ministeriali. Purtroppo la nostra denuncia ha ricevuto oggi una gravissima conferma.
Aurelio Mancuso – Presidente Equality Italia