Quello che è avvenuto sabato a Roma è inqualificabile e gravissimo: una manifestazione pacifica e portatrice di un’importante richiesta “il diritto al futuro” è stata trasformata da poche centinaia di delinquenti in un campo di battaglia.
Nell’esprimere la nostra piena solidarietà ai manifestanti e alle forze dell’ordine, che in molti casi hanno tentato insieme di contrastare la furia distruttrice, vogliamo sottolineare come i diritti negati e la frustrazione di una crisi economica e sociale oggi accomunino tutte le fasce sociali. Si parte dalle persone disoccupate, precarie o con un reddito appena sufficiente, che si trovano ad affrontare un presente incerto e gravido di preoccupazione e si arriva ai ragazzi cui è negato il diritto a progettare il proprio futuro, passando dagli stessi poliziotti a cui è persino negato il diritto di poter operare con strumenti adeguati. La non violenza, che è l’unica pratica politica possibile in uno Stato democratico, può vincere soltanto se accompagnata da una visione – una proposta – seria che sostenga i diritti sociali e civili ora, nel nostro tempo, consentendo al Paese di uscire dal tunnel della sfiducia.
La politica deve sapere che questa fase della storia italiana non può essere gestita con superficialità e assenza di coraggio: è necessario un profondo e ampio rinnovamento, che possa far percepire all’opinione pubblica la possibile fuoriuscita da questo periodo buio. Il primo impegno che si deve assumere è quello di adoperarsi per una stagione di riforme civili e sociali, in cui il diritto degli individui sia finalmente posto al centro dell’azione dello Stato. Solo in questo modo, chi oggi strumentalizza le giuste aspirazioni delle persone indignate insieme ai delinquenti che devastano e prendono in ostaggio le città e i luoghi della democrazia, saranno davvero sconfitti ed isolati nei fatti.
Aurelio Mancuso – Presidente di Equality Italia