Qualche giorno fa, Manlio di Stefano – purtroppo dai media indicato come il prossimo Ministro degli Esteri di un ipotetico governo pentastellato – ha pubblicato un articolo sul (non) blog di Beppe Grillo, indicando i dieci punti del programma di politica estera dei Cinque Stelle.
Non intendiamo perdere tempo a discutere punto per punto del programma. Basti indicare l’inutilità e la follia di credere in questi punti programmatici, solamente leggendo la volontà di Di Stefano di favorire alleanze con i BRICS e con i Paesi dell’alleanza bolivariana ALBA. I BRICS praticamente sono già un acronimo superato e il leader di questa supposta alleanza, il Brasile, è oggi in preda ad uno dei maggiori scandali di corruzione al mondo. Per quanto concerne l’area Bolivariana, la follia di allearsi con Paesi simili la si comprende solamente parlando del Venezuela: un Paese talmente mal amministrato che, nonostante le immense riserve petrolifere, da qualche mese ormai si è ridotto ad essere un importatore netto di greggio…
La follia dei dieci punti programmatici la si comprende nel programma relativo al Medioriente. Sorvolando sul riconoscimento della “Palestina” – quale delle due? Gaza? West Bank? – il programma di Di Stefano propone la fine di “embarghi economici alle popolazioni” (ovvero?) e l’embargo di armi a chi sostiene il terrorismo internazionale.
Se Di Stefano fosse coerente, arrivati al Governo i Cinque Stelle dovrebbero approvare nuove sanzioni verso il regime iraniano, considerato quasi all’unanimità nel mondo, il primo finanziatore del terrorismo internazionale. A questo, Di Stefano dovrebbe aggiungere la fine di ogni collaborazione militare avviata con Teheran, considerando soprattutto che i Pasdaran iraniani controllano oltre la metà dell’economia della Repubblica Islamica e usando i loro introiti, proprio per esportare terrorismo.
Purtroppo, avendo una lettura della storia e della politica estera complottista e da quinta elementare, Di Stefano non sarà coerente al suo stesso programma, ma promuoverà una politica estera mediterranea favorevole all’asse sciita iraniano e filo-Assad e di chiara impronta anti-israeliana. Cosi facendo, davanti ad un mondo sunnita che si unisce contro la minaccia apportata da Teheran e Hezbollah, i cinque stelle condanneranno l’Italia all’isolamento nel Mediterraneo, favorendo l’amplificazione dei conflitti regionali e dei rischi – tra cui la stessa immigrazione.
http://www.beppegrillo.it/m/2017/03/il_programmaesteri_del_movimento_5_stelle.html