Il 27 ottobre scorso, durante il cosiddetto “Giorno di Ciro il Grande”, migliaia d’iraniani si sono radunati presso la tomba dell’imperatore Persiano a Pasargade, cantato slogan contro il regime dei Mullah.
Il Giorno di Ciro, dedicato all’imperatore Ciro II, commemora l’entrata dei Persiani in Babilonia. Si tratta di una ricorrenza vietata dal regime iraniano, perché considerata non islamica. Come suddetto, però, i divieti non bastano a fermare la popolazione, soprattutto davanti al crescere del malcontento per la situazione interna della Repubblica Islamica.
Cosi, davanti a centinaia di telecamere, migliaia di giovani iraniani hanno gridato slogan quali “L’Iran è la nostra Nazione, Ciro è il nostro padre”, “Vogliamo il ritorno dei Phalavi” e “No al Libano, la nostra vita solo per l’Iran” (uno slogan di protesta contro il sostegno iraniano a Hezbollah). Tutti i filmati della protesta sono stati caricati in rete, aggirando la censura iraniana, e sono stati condivisi in tutto il mondo.
A pochi giorni da quella protesta, il regime iraniano ha annunciato di aver avviato una campagna di arresti dei leader della protesta. Secondo quanto riporta il sito Digarban, diversi attivisti sarebbero già stati arrestati.
Purtroppo, nuovamente, questa repressione avviene nel pieno silenzio internazionale, mentre le diplomazie applaudono l’elezione di un filo-iraniano alla Presidenza di un Paese fragilissimi come il Libano. Un silenzio pericoloso e strategicamente perdente…
Fonti: https://nopasdaran2.wordpress.com/2016/10/31/iran-ciro-il-grande-migliaia-manifestano-contro-regime-pasargade/ http://digarban.com/node/25123