Oggi si è aperta in Iran la cosiddetta “Sesta Conferenza Internazionale in supporto all’Intifada palestinese”, in altre parole un’assese in cui il regime iraniano – nuovamente – riafferma il suo impegno alla cancellazione di Israele.
Secondo quanto riportano le agenzie iraniane, a questa conferenza partecipano oltre 700 rappresentanti da 80 Paesi e le varie fazioni palestinesi, tra cui anche Hamas (appianati i contrasti con Teheran sulla questione siriana).
Che la conferenza di oggi a Teheran serva solamente a riaffermare l’obiettivo di distruggere Israele e non quello di promuovere una qualche forma di pacificazione tra israeliani e palestinesi, è dimostrato dal messaggio pubblicato dalla Guida Suprema Khamenei, letto in apertura della Conferenza stessa.
Nel suo discorso, Khamenei si è riferito ad Israele come “un canceroso tumore”, che si è sviluppato in diverse fasi, sino al “corrente disastro”. Obiettivo del medico – ovvero della cosiddetta “resistenza” – è quindi quello di eliminare il tumore, anche in questo caso per mezzo di diverse fasi. Fasi che, dice testualmente Khamenei, hanno come obiettivo la “completa liberazione della Palestina”.
Purtroppo non è tutto: mentre il mondo parla di guerra santa solamente riferendosi a Isis o al Qaeda, l’uomo più potente dell’Iran invoca la “santa jihad” per liberare la Palestina. Khamenei, infatti, chiama ad una “santa Intifada”, che si ponga come argine ad ogni “paradigma del compromesso”. In altre parole, per avere il sostegno iraniano, i palestinesi devono chiudere ogni canale diplomatico e negoziato di pace, per darsi alla guerra santa e alla distruzione di Israele.
Cosi, mentre l’Occidente guarda a Teheran come un soggetto stabilizzatore delle problematiche mediorientali, gli iraniani liberamente organizzazione conferenze internazionali, invocando alla distruzione di un altro Stato, alleato dell’Italia stessa e soprattutto membro delle Nazioni Unite.
Aspettiamo, sfiduciati, le dovute condanne internazionali…
Link