Roma, 21 feb – “Se questo testo fosse approvato nella forma attuale, le persone vedrebbero gravemente limitati i propri diritti, sarebbero espropriate della possibilità di governare liberamente la propria vita. Il diritto all’autodeterminazione sarebbe cancellato”. E’ quanto si legge in un appello firmato, tra gli altri, dal giurista Stefano Rodotà e dall’ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, contro il ddl sul testamento biologico che si appresta ad approdare in aula della Camera. L’appello e’ stato sottoscritto da cento studiosi e dalle pagine de ‘La Repubblica’ lo stesso Rodotà ha sottolineato la necessita’ di fermare la legge.“Il rischio del ‘dispotismo etico’, evocato a sproposito per inveire contro chi opera perché sia ricostruito quel minimo di moralità pubblica inscindibile dalla democrazia – scrive il giurista – si è già materializzato alla Camera dei deputati, dove è in corso la discussione sul progetto di legge che disciplina le modalità da seguire se si vogliono dare ‘indicazioni’ per il tempo della fine della vita, ispirato non al principio di libertà, ma a quello di autorita”. Se questa legge venisse approvata, prosegue “ciascuno di noi perderebbe il diritto fondamentale ad autodeterminarsi, verrebbe espropriato del potere di governare liberamente la propria vita. Una politica incapace di guardare ai problemi veri della società si fa di colpo prepotente, si dichiara padrona dei corpi delle persone, pretende di impadronirsi davvero delle ‘vite degli altri”. Rodota’ cita l’articolo 32 della Costituzione: “La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana – concludendo con tre domande finali – Perché la Chiesa italiana non ha assunto un atteggiamento analogo a quello delle Conferenze episcopali tedesca e spagnola che hanno dato il loro contributo all’approvazione di ragionevoli leggi sul testamento biologico? Perché al di qua delle Alpi questioni che altrove alimentano una grande discussione civile, diventano indiscutibili questioni di fede? Perché una maggioranza malata di ‘sondaggite’ non tiene conto delle rilevazioni di Eurispes, che ancora di recente hanno confermato che il 77% degli italiani e’ favorevole al diritto di decidere liberamente sulla fine della vita?”. Fonte (ASCA)
Ecco il sito di riferimento per l’appello: http://autodeterminazione.nobavaglio.it/