(CS) Sport, Razzismo – Equality Italia: “Solidarietà ad Abiola Webara vittima di razzismo. Occorre punire squadre e arbitri”


Anche il basket femminile scopre il razzismo da stadio. Durante una partita di Serie A1 a Casnate (Como) una giocatrice di colore della Geas Sesto San Giovanni, Abiola Wabara, è stata presa di mira da alcuni ultrà nella partita contro la Comense, con cori, insulti e sputi dagli spalti. L’atleta, nata a Parma da genitori nigeriani, è uno dei punti di forza della nazionale italiana.

“La nostra piena solidarietà ad Abiola”, dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete sui diritti civili. “Quello che è avvenuto ieri sera è vergognoso – continua – ed è solo l’ultimo di una lunga seria di atti di razzismo violento che esplodono negli stadi e nei palazzetti dello sport italiani. Nonostante le richieste del presidente della squadra di cui fa parte la ragazza di applicare il regolamento e, quindi, di sospendere la partita, l’arbitro l’ha fatta proseguire, incurante dei cori di insulti rivolti all’atleta. Al termine della partita Abiola è stata oggetto di ulteriori insulti e sputi.

E’ incredibile che il mondo sportivo non si assuma, come avviene in tutti i paesi europei, le proprie responsabilità facendo rispettare regolamenti e norme già troppo docili nei confronti delle tifoserie violente e razziste. Nell’esprimere la solidarietà a Abiola, crediamo sia venuto il momento che tali manifestazioni di razzismo violento, che è consolatorio liquidare come isolati e sempre e solo opera di pochi,  non siano solamente stigmatizzati, ma siano finalmente puniti con provvedimenti concreti nei confronti di arbitri  omissivi e società sportive moralmente complici”, conclude Mancuso.

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