Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, la rete sui diritti civili lancia un appello ai comitati organizzatori delle manifestazioni dell’8 e 12 marzo e dice “Se non si pongono al centro i diritti civili, le manifestazioni rischiano di essere monche”.
Questa la lettera aperta:
“Esprimiamo la nostra preoccupazione – spiega Mancuso – per il fatto che già il 13 febbraio scorso alla grande mobilitazione delle donne e, ora in preparazione di due grandi appuntamenti quali la ‘Giornata Internazionale delle Donne’ dell’8 marzo e la ‘mobilitazione in difesa della scuola pubblica’ del 12 marzo, i diritti civili siano assolutamente assenti nei documenti preparatori delle mobilitazioni. Giustamente si pone l’accento sugli attacchi portati pervicacemente da Berlusconi sul diritto allo studio o sui modelli culturali rispetto alla convivenza e la pari dignità delle donne, ma allo stesso tempo lascia sbigottiti che su testamento biologico, diritti delle coppie di fatto etero e omosessuali, sulle adozioni alle e ai single, sull’assenza di politiche culturali e sociali di educazione alle sessualità, alla salute, alla lotta contro ogni forma di paternalismo e machismo, non si senta il dovere di pronunciare un’opinione. D’altronde dobbiamo registrare che la reazione di centinaia di intellettuali e politici al discorso pronunciato da Berlusconi l’altro giorno, si è limitata solamente sulla difesa della scuola pubblica, ignorando le gravissime parole sui diritti civili. Per noi non è sufficiente difendere la Costituzione, è necessario promuoverla e applicarla in tutte le sue parti. Per questo l’attuale silenzio rischia di ingenerare il dubbio che chi si appresta ad organizzare nuove e grandi manifestazioni, non intenda impegnarsi per un Italia realmente laica, rispettosa delle differenze, in cui riparta una grande stagione di riforme civili e di libertà. Per questo chiediamo ai comitati organizzatori di queste iniziative un incontro urgente affinché sia possibile confrontarsi sui temi dei diritti civili”, conclude Mancuso.