Qualche giorno fa è stata annunciata la creazione dell’associazione parlamentare di amicizia Italia – Iran. Un’associazione che, secondo le informazioni rese pubbliche, è composta da almeno 100 parlamentari italiani e guidata dall’Onorevole Daniela Sbrollini, membro del Partito Democratico e Vice Presidente della XII Commissione Affari sociali e sanità.
Il 13 luglio, quindi, quest’associazione terrà il suo evento di battesimo alla Camera, sembra alla presenza anche di Faeze Hashemi, figlia dell’Ayatollah Rafsanjani, ex Presidente iraniano, oggi uomo ombra del potere del Presidente Hassan Rouhani. L’evento avrà come titolo “Italia – Iran: un modello di cooperazione”.
Ovviamente all’evento sarà presente anche la voce del regime iraniano in Italia, ovvero l’Ambasciatore Jahanbakhsh Mozzaffari, in questo periodo attivamente impegnato in giro per lo stivale, al fine di aprire realizzare il sogno di Teheran: fare di Roma la porta di Teheran per l’Europa.
Se quello tra Italia e Iran deve essere studiato come “modello di cooperazione”, allora è bene che questo studio sia fatto in maniera adeguata. Per questo, sarebbe opportuno avere dall’On. Sbrollini – e dagli altri parlamentari membri dell’associazione – alcune risposte/chiarimenti per appurare che la rappresentante italiana conosce adeguatamente la Repubblica Islamica dell’Iran.
In particolare, sarebbe opportuno sapere se l’On. Sbrollini:
- Intende denunciare l’altissimo numero di condanne a morte avvenute in Iran dall’elezione di Hassan Rouhani in poi. Solamente nel 2015, vogliamo ricordarlo, almeno 966 detenuti sono stati impiccati in Iran. Nel 2016, quindi, il numero di persone sinora impiccate è arrivato a 205 (di queste solamente 91 annunciate dal regime). Sarebbe soprattutto opportuno sapere se l’On. Sbrollini ha intenzione di ricordare ai rappresentanti iraniani che l’Italia si considera paese leader nella promozione della Moratoria Internazionale contro la Pena di Morte;
- Intende, profittando della presenza di Faeze Hashemi, denunciare il ruolo delle compagnie legate ai Pasdaran nell’economia iraniana. Un’interferenza permessa proprio dall’Ayatollah Rafsajnani, il primo a permettere l’ingresso preponderante delle Guardie Rivoluzionarie in tutti i settori economici e finanziari. Una presenza soffocante, che permette ai Pasdaran di controllare buona parte dell’economia iraniana, soprattutto quella legata ai mercati neri (compreso il traffico di droga…);
- Intende denunciare l’altissimo numero di attivisti, giornalisti, intellettuali, musicisti arrestati dall’elezione di Hassan Rouhani in poi. In particolare, ci chiediamo se l’Associazione intenda farsi portavoce della richiesta di rilasciare la prigioniera politica Narges Mohammadi, in sciopero della fame contro le ingiustizie della sua detenzione. A Narges, tra le altre cose, è proibito anche parlare con i suoi due figli piccoli al telefono;
- Intende denunciare l’apartheid legale in vigore nella Repubblica Islamica contro i Baha’i, ai quali è negato l’accesso all’istruzione pubblica e l’accesso a numerose professioni. Ricordiamo all’Onorevole che contro i Baha’i lo stesso Khamenei ha emesso una fatwa;
- Intende chiedere conto all’Iran delle normative che, di legge, considerano il valore della vita della donna (e la sua testimonianza) metà di quella dell’uomo e se intende chiedere conto delle leggi in vigore contro gli omosessuali, condannati direttamente al patibolo o costretti a cambiare sesso per poi vivere ai margini della società (spesso prostituendosi);
- Intende denunciare l’antisemitismo promosso ufficialmente dal regime iraniano (e la recente nuova mostra di vignette contro la Shoa) e la continua invocazione alla distruzione dello Stato d’Israele, uno Stato riconosciuto dalle Nazioni Unite e con cui l’Italia mantiene relazioni diplomatiche;
- Intende ricordare il sostegno del regime iraniano al macellaio Assad in Siria e alle centinaia di milizie paramilitari sciite che, soprattutto in Iraq, stanno portando avanti una vera e propria attività di pulizia etnica dei sunniti;
- Intende informare la platea d’investitori della recente decisione del Financial Action Task Force, prestigioso organismo semigovernativo che, nuovamente, ha deciso di mantenere l’Iran nella blacklist dei Paesi che riciclano denaro allo scopo di finanziare il terrorismo internazionale. Una posizione presa anche grazie all’azione della United Against Nuclear Iran e al prezioso lavoro dell’ex Ministro degli Esteri Italiano, Giulio Terzi.
Queste sono solo alcune delle decine e decine di chiarimenti che l’On. Sbrollini e l’associazione da lei guidata dovrebbero fornire, prima di permettere che il Parlamento italiano diventi la sede in cui portare avanti politiche di lobby in favore di un regime razzista, misogino, fondamentalista e primo finanziatore del terrorismo internazionale (parola del Dipartimento di Stato americano)
Fonti
http://nationalinterest.org/feature/who-really-controls-irans-economy-12925
https://nopasdaran2.wordpress.com/2015/05/22/iran-apartheid-diritti-umani-bahai/