Le dichiarazioni di questi giorni, precisate meglio oggi, di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze e possibile candidato alle Primarie del PD, sui diritti delle persone lgbt, risentono ancora troppo di un’arretratezza culturale che permea nel complesso la politica italiana, che colloca questo tema come avulso rispetto all’intera questione legata ai diritti umani e civili. Nel concreto, se da una parte sono positive le affermazioni a favore di un modello all’inglese per il riconoscimento giuridico delle coppie gay e la tutela dei bambini nati nelle famiglie omogenitoriali, rimane inspiegabile la netta contrarietà all’accesso all’istituto delle adozioni da parte delle coppie gay. Se si è capaci di allevare figli propri, non si comprende perché non si sia in grado di donare amore a bambini e minori, che hanno diritto ad avere figure genitoriali adulte e stabili. Purtroppo anche Renzi, cade in questa contraddizione e, probabilmente non conoscendo bene la materia, incappa in luoghi comuni più affini al pregiudizio, che al necessario approfondimento che dovrebbe operare chi si candida a governare un Paese complesso. La realtà dei minori adottabili, per la gran parte pre adolescenti e adolescenti, interroga la politica da molto tempo, che se da una parte ha dotato il nostro Paese di una legge molto severa e restrittiva, dall’altra non ha mai risolto il nodo oggettivo costituito dal fatto che vi sono più famiglie pronte all’adozione che bambini adottabili, e che molti di questi continuano a vivere nelle strutture pubbliche e private. Proporsi come leader che vuole innovare, significa porsi il tema di quali siano oggi i diritti concreti di uguaglianza e di pari opportunità dei minori abbandonati, dei bambini nati in Italia senza aver diritto immediato di esser cittadini, dei bambini naturali che continuano a non aver gli stessi diritti di quelli legali, favorendo tutte le persone adulte che con generosità e coraggio vogliono essere dei genitori che aiutino la loro crescita. I diritti civili sono materia su cui è necessaria una visione complessiva e una volontà politica forte e comprensibile, solo così si supereranno i ghetti, i pregiudizi, le offensive elencazioni delle multiple discriminazioni.
Aurelio Mancuso Presidente Equality Italia