Il parroco di Porto Garibaldi, nei lidi ferraresi, don Piergiorgio Zaghi ha deciso di non ammettere, il giovedì santo, alla prima comunione un bambino con un ritardo mentale, perché “incapace di intendere e volere”. Si tratta di una violazione delle disposizioni canoniche, già assurdamente restrittive nei confronti di persone separate, divorziate o omosessuali, che non prevedono alcuna esclusione dall’Eucarestia per le persone inabili. Ci uniamo al coro di proteste sollevato da molte famiglie e dai compagni di scuola del bambino, che ha subito un’odiosa discriminazione. E’ evidente che nella chiesa cattolica molti prelati e sacerdoti hanno perso la bussola del messaggio evangelico, che proprio agli afflitti e ai malati riserva parole forti e chiare.
Aurelio Mancuso Presidente Equality Italia