Equality, per i Migranti che a essa si avvicinano è la “E” di Europa più la “Qualità”. Non è quindi la somma di minoranze discriminate (donne, disabili, migranti…) bensì un aggregatore dei soggetti sociali considerati “non allineati” secondo i cannoni tradizionali della società. Questo connubio produce effetti moltiplicatori positivi sui risultati complessivi in termini di Diritti Umani e Civili. Proponiamo di guardare a quest’ultimi con un approccio innovativo, all’interno del paradigma dei “sistemi complessi adattativi” (cfr. teoria della complessità). Da questa prospettiva si può superare la staticità delle categorie sociali tradizionali grazie alla dinamicità virtuosa delle interazioni (e dei vincoli) tra tutte le categorie. In un sistema complesso le relazioni tra i suoi componenti/agenti sono molto più importanti dei componenti stessi a tale punto che le modalità di connessione o relazione sono vitali per la sopravvivenza dello stesso sistema. Un sistema complesso viene considerato nel suo insieme non nelle parti che lo compongono. Per definizione sono sistemi complessi gli organismi viventi, uomini. culture. organizzazioni, società… Secondo P. Ormerod(“L’economia della farfalla”, 2003) la società è un sistema complesso formato da agenti interattivi che imparano e si adattano continuamente all’ambiente circostante. Le categorie sociali alle quali si rivolge Equality Italia vanno trattate nell’ottica della “complessità” anche per le opportunità di vitalità che Equality Italia | www.equalityitalia.it 6 potrebbero offrire alla società nel suo insieme, in termini sia economici che di evoluzione e sviluppo del costume. Dall’altra parte è notoria la sperequazione tra i contributi versati all’Inps dagli immigrati occupati rispetto ai servizi che usufruiscono. La promozione della dignità dei migranti in quanto persone e la loro inclusione sociale è sinonimo di Civitas piuttosto che di Caritas. Noi vogliamo promuovere, in primis, il rispetto delle leggi vigenti “eque” in materia di richiedenti asilo; la modifica del Dpr 362/94 nel titolo “acquisizione” piuttosto che “acquisto” (non solo semantica) specie nel riconoscimento dello ius soli per le seconde generazioni d’immigrati; favorire leggi d’iniziativa popolare insieme ad altre forze nei temi di nostro interesse; creare opportunità di micro-imprenditorietà per le fasce deboli (italiane ed immigrate che siano) Per fare questo abbiamo bisogno di: – diffondere le nostre idee soprattutto tramite incontri culturali e istituzionali, seminari, conferenze – creare fondi per micro-finanza e micro-credito per contribuire all’occupazione (attraverso alcuni proficui incontri già avvenuti con Banca Etica ed altri attori che stiamo esplorando) – incentivare “patti di cooperazione e/o di solidarietà” tra autoctoni e migranti in un’ottica collaborativa e di empowerment. – creare opportunità economiche tra l’Italia e i paesi d’origine dei migranti tramite gli strumenti di cooperazione allo sviluppo nazionali ed internazionali Nelle città dove siamo presenti attualmente abbiamo contatti con assessorati alla pari opportunità, medici senza frontiere, avvocati per immigrati, classaction procedimentale, associazioni di migranti, di colf e badanti, centri ed associazioni interculturali (ad es. Abusuan di Bari). Pensiamo di collaborare con più reti gemelle possibili sparse per l’Europa e per il mondo, specialmente con le università e programmi di ricerca in vista di un nostro progetto molto ambizioso, contribuire a far nascere una scuola di alta formazione sulle tematiche dell’integrazione.